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La nuova era delle immagini è già iniziata

La nuova era delle immagini è già iniziata

11 Agosto 2023

Manuel Babolin

4 min

La nuova era delle immagini è già iniziata

La fruizione delle immagini nel mondo digitale sta per cambiare radicalmente, dopo praticamente 30 anni di stallo tecnologico. Ancora oggi parliamo di JPEG, PNG e GIF, formati degli anni ’90 che hanno visto la nascita e lo sviluppo del web fino ad arrivare a oggi ed essere ancora considerati lo standard. A loro favore sicuramente possono vantare la totale compatibilità con browser, app, e dispositivi di qualsiasi tipo ma i limiti ormai sono troppi e questa non può continuare ad essere la scusa per persistere ad utilizzarli. Non possiamo essere davvero ancora legati al JPEG per una discreta compressione ma senza la trasparenza, al PNG per la trasparenza ma senza compressione, peggio ancora al formato GIF per le animazioni ma a 256 colori.

Negli ultimi 10 anni a livello software sono stati fatti passi avanti, il WebP ne è la dimostrazione: un formato con una compressione decisamente più efficiente del JPEG che supporta la trasparenza e le animazioni. Purtroppo l’adozione da parte dei browser, delle app e dei vari servizi terzi si è rivelata decisamente molto lenta a discapito dei grossi vantaggi offerti. Più di 10 anni dopo l’introduzione del WebP possiamo almeno dire che questo formato si è fatto strada ed è ormai molto utilizzato nel web, specialmente negli ecommerce, ma anche da piattaforme come Meta e Telegram.

Fortunatamente le cose stanno cambiando in modo decisamente più rapido perché c’è la necessità di sfruttare i display wide gamut e HDR, in primis quelli degli smartphone (i più diffusi) ma anche dei nuovi display in generale (notebook, tablet, monitor desktop, tv). Questa esigenza ha fatto spingere sull’acceleratore le due principali aziende che hanno creato i più diffusi browser, sistemi operativi e dispositivi: Apple e Google.

La necessità è di avere formati immagine più avanzati in grado di avere algoritmi di compressione più efficienti per risparmiare spazio nella memoria dei dispositivi, utilizzare processi di codifica e decodifica tramite hardware dedicato, velocizzare il caricamento sul web, essere in grado di supportare trasparenze, livelli, animazioni, mappe di profondità, superare i canonici 8 bit di profondità colore, supportare l’HDR, ecc. Le motivazioni sono davvero tante e dopo 30 anni dall’introduzione dei classici formati immagine è normale che sia così. 

I NUOVI FORMATI

I nuovi formati che sentiremo maggiormente nei prossimi anni, oltre al WEBP che già conosciamo da una decina d’anni, saranno: 

  • HEIC (High Efficiency Image File Format) già in uso da Apple per il salvataggio delle foto su iOS e su alcune mirrorless
  • AVIF (AV1 Image File Format) già in uso nel web da qualche anno
  • JPEG-XL (Joint Photographic Experts Group, X è stata usata nel nome di diversi standard JPEG dal 2000, L Long-term) successore dell’attuale JPEG

Per come si stanno muovendo le cose oggi in ambito web tra i vari nuovi formati sentiremo parlare molto di AVIF vista la sua natura. AVIF infatti è sviluppato da Alliance for Open Media (consorzio no profit che sviluppa tecnologie aperte senza royalty per la distribuzione di contenuti multimediali). I membri dell’alleanza sono Amazon, Apple, ARM, Cisco, Facebook, Google, Huawei, Intel, Microsoft, Mozilla, Netflix, Nvidia, Samsung Electronics e Tencent, questo può darci un’idea dell’interesse che gira attorno a questo formato da parte delle più influenti aziende di questo settore. 

I principali browser infatti sono già compatibili con il formato AVIF da più di due anni, lo è già anche iOS 16 e macOS Ventura. Ci sono vari ecommerce, che grazie a una gestione delle immagini tramite PIM, utilizzano già questo formato per ottimizzare spazio e velocizzare il caricamento di pagine con molte immagini.

Se con il WebP abbiamo visto un’adozione lentissima e titubante da parte dei browser, questa volta nel giro di due anni la percentuale degli utenti già in grado di visualizzare questo formato è già molto alta.

La necessità di implementare velocemente i nuovi formati immagine è talmente importante che nell’ultimo WWDC Apple ha dedicato una sessione per gli sviluppatori proprio a questo tema: “Explore media formats for the web” dove annuncia il pieno supporto a tutti questi formati con Safari 17.

Per quanto ci sia la volontà di aggiornare sistemi operativi, browser e app per il supporto a questi nuovi formati, come in ogni momento di transizione tecnologica, bisogna tenere conto che una percentuale degli utenti (che andrà ad esaurirsi negli anni) non sarà aggiornata per fruire di questi contenuti. Ma questo non ci obbliga ad aspettare ancora per sfruttare questi nuovi formati, possiamo demandare facilmente la decisione direttamente alle app o ai browser in modo estremamente semplice. Se il browser supporta ad esempio un’immagine .avif la caricherà altrimenti può saltare direttamente al .jpeg.

La cosa più interessante di tutto ciò, oltre all’efficienza nella compressione, peso del file, trasparenza ecc. è il fatto che questi tre nuovi formati (HEIC, AVIF, JPEG-XL) supportano l’HDR e sarà proprio questo che rivoluzionerà drasticamente il modo in cui fruiremo delle immagini nei prossimi anni. La fotografia, le immagini, la percezione visiva, il modo di scattare, pensare, editare le immagini subirà un profondo cambiamento. Molto probabilmente questa sarà una rivoluzione nel mondo della fotografia impattante come quella che c’è stata dal passaggio dall’analogico al digitale, se vogliamo ancora più trasversale perché toccherà anche il mondo degli sviluppatori e dei web designer.

In vista di utilizzare e sfruttare queste interessanti novità nel web abbiamo aggiornato il progetto wide-gamut.com con un test dedicato proprio ai nuovi formati immagine e alle immagini HDR.

Il 2024 sarà un anno di svolta per chi lavora con le immagini, non solo per chi le produce ma anche per i web developer e web designer che, acquisendo nozioni su questi nuovi formati, saranno obbligati a integrare conoscenze di gestione colore nei loro flussi di lavoro per sfruttare appieno le possibilità offerte dai recenti display dei dispositivi mobili e non, aprendo un nuovo importante capitolo della visualizzazione delle immagini sul web.

Manuel Babolin

Managing Partner & Digital Retoucher

Manuel Babolin

Manuel Babolin

Managing Partner & Digital Retoucher